Non tutti conoscono tutte le spese che gravano su un immobile, anche perchè non sono affatto poche. Non bisogna mai sottovalutarle ma anzi bisogna analizzarle molto attentamente nel momento in cui si acquista un immobile, in quanto sono delle uscite che influiscono negativamente sul bilancio di un investitore.
Queste spese possono essere classificate in due gruppi: spese variabili e spese fisse.
Le spese variabili comprendono in pratica le bollette di acqua, luce, telefono e gas. Si chiamano "variabili" per due motivi. Primo perchè l'importo delle relative bollette è sempre diverso, secondo perchè è possibile eliminare tutte queste spese staccando le relative utenze.
Le spese fisse invece comprendono il Condominio, la TARSU, l'IMU e l'IRPEF. Si chiamano "fisse" per due motivi. Primo perchè in genere i relativi importi sono sempre uguali, secondo perchè salvo casi particolari non è possibile eliminare nessuna di queste spese. Vediamole ora nel dettaglio una ad una.
Il Condominio è una voce di spesa che comprende le spese condominiali ordinarie (ovvero le spese di gestione e di manutenzione del condominio) e le spese condominiali straordinarie (ovvero le spese di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione del condominio) e si paga per poter gestire le parti comuni di un fabbricato. Ogni condomino infatti paga in base ai suoi millesimi una rata fissa chiamata rata condominiale che viene usata per far fronte alle spese ordinarie dell'amministrazione condominiale. Quindi nel caso in cui si presentino delle spese straordinarie ogni condomino dovrà aggiungere una quota sempre in base ai propri millesimi. Ai fini dell'investimento è preferibile acquistare immobili che non devono pagare il condominio come ad esempio molti immobili indipendenti, semindipendenti e quelli situati in mini-condomini.
La TARSU è l'acronimo di Tassa per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani, in pratica è l'imposta sulla spazzatura. È un'imposta e non una tassa in quanto l'importo è calcolato sulla superficie netta dell'immobile e sull'uso a cui è destinato, non sulla base dei rifiuti prodotti. È utile sapere che alcuni immobili possono usufruire di alcune riduzioni tariffarie se in possesso di determinati requisiti. La TARSU si paga al Comune in cui è ubicato l'immobile secondo le scadenze stabilite dal Comune stesso. Ai fini dell'investimento è preferibile acquistare immobili di piccolo taglio.
L'IMU è l'acronimo di Imposta Municipale Unica e dal 2012 sostituisce la vecchia ICI. È un'imposta che grava sia sui fabbricati e sia sui terreni, tuttavia non tutti gli immobili sono soggetti all'IMU, come ad esempio le chiese. Inoltre in alcuni casi e per alcuni tipi di immobili sono previste delle detrazioni. L'IMU si paga al Comune applicando alla rendita catastale rivalutata dell'immobile un moltiplicatore e poi un'aliquota. È chiaro quindi che immobili con una rendita catastale elevata (come ad esempio gli A10) pagano più IMU. Ai fini dell'investimento è preferibile acquistare immobili che hanno una bassa rendita catastale.
L'IRPEF è l'acronimo di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche e grava sul reddito fondiario, ovvero sul reddito derivante dagli immobili. Il reddito fondiario è uguale all'85% del canone di locazione annuo percepito, e quindi questo reddito concorre a formare il reddito complessivo dei soggetti. L'IRPEF si paga allo Stato durante la dichiarazione dei redditi applicando al reddito fondiario l'aliquota IRPEF che aumenta in base a degli scaglioni. Come si sarà capito quindi l'IRPEF coincide in pratica con le tasse che bisogna pagare sull'affitto di un immobile. Ai fini dell'investimento è preferibile acquistare immobili che è possibile tassare con la "cedolare secca", in modo da pagare meno tasse.
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