Come siano diventati ricchi i personaggi famosi è sempre stato di grande interesse per chi vuole diventare un imprenditore di successo. Ecco quindi una breve rassegna sul secondo uomo più ricco di Russia: Roman Abramovich, personalità estrosa e chiacchierata della politica e dell'imprenditoria russa ma anche mondiale.
Roman Abramovich nasce a Saratov il 24 ottobre 1966, ma da subito la vita non comincia a sorridergli. Perse infatti la madre all'età di 18 mesi e il padre appena due anni dopo. Rimasto orfano, Roman venne affidato alle cure di alcuni zii. Durante la sua giovinezza studiò e si diplomò presso un istituto tecnico, per poi arruolarsi nell'esercito sovietico. La sua è sicuramente una figura particolarissima, in quanto cercava, con particolare sagacia, di nascondere la sua condizione e di sfondare il prima possibile nel campo degli affari.
Da sempre infatti ebbe la convinzione che in breve tempo sarebbe diventato un personaggio importante in grado di "comprare tutto il mondo", come spesso ama precisare. Così, proprio in vista del suo licenziamento negli anni ottanta da rivenditore di giocattoli, si congedò con particolare ottimismo dal suo datore di lavoro sostenendo che sarebbe diventato un imprenditore di grande successo.
Proprio il suo licenziamento da venditore di giocattoli, a causa della stringente concorrenza cinese, fu la prima causa della sua fortuna. Sfruttando infatti gli incentivi alla piccola imprenditoria, voluti dalla politica economica di Gorbaciov, Abramovich riuscì a fondare cinque diverse società. Queste ultime si occupavano prettamente di import ed export di prodotti petroliferi raffinati e barili di petrolio.
Tali società nacquero a ridosso degli anni 92-95 e fruttarono da subito molto bene, tanto da permettere subito al giovane imprenditore russo di acquistare, insieme a Boris Berezovsky, una quota per il controllo della Sibneft, ovvero uno dei più grandi colossi petroliferi nazionali, venduto ai due imprenditori per diversi milioni di dollari.
La compagnia in mano ai due imprenditori russi divenne subito un'enorme potenza, rendendo in pochissimo tempo i due magnati ricchissimi. Nonostante tutta questa ricchezza, il giovane Roman non si fermò. Acquistò infatti quote della compagnia aerea di bandiera Aeroflot, oltre ad un cospicuo pacchetto azionario della Trans World Group. In tal mondo riuscì a fondere quest'ultima società con la Oleg Deripaska, creando così un colosso dell'alluminio ancora più grande chiamato Rusal. Successivamente Abramovich vendette le sue quote della società energetica Sibneft a Gazprom per diversi miliardi, per poi investire il ricavato nell'Evraz Group. Nel 2003 cominciò poi il periodo sportivo e della diversificazione degli investimenti, con l'acquisto della celebre squadra di calcio Chelsea Football Club per una cifra pari a 60 milioni di sterline.
Ma la figura di Abramovich, oltre all'imprenditoria, è legata anche alla politica. È riuscito infatti a raccogliere diversi successi anche in questo campo, tra cui va segnalato il suo periodo da Governatore del Distretto autonomo di Čukotka dal 2001 al 2008, oltre ad aver ricoperto il ruolo di Presidente del Parlamento della Čukotka da ottobre 2008 a giugno 2013.
Insomma quella di Roman Abramovich è davvero una storia unica e di successo, fatta sia di problemi ma soprattutto di grandi progetti. Senza perdersi mai d'animo è infatti riuscito a costruire un grandissimo impero praticamente dal nulla. Abramovich rappresenta sicuramente uno degli esempi più grandi della realizzazione personale e degli obiettivi che la volontà umana può aiutare a realizzare.
Secondo la classifica di Forbes (2014), Roman Abramovich possiede un patrimonio di circa 10 miliardi di dollari.
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